Il mio secondo grande
viaggio. Tardivamente
telefono a Presidente del nostro Lambretta Club, Cesare Battaglini (se
questo nome non vi dice niente è la persona che durante gli anni
cinquanta ha girato il mondo con una Lambretta D) e gli dico che voglio
partecipare alla colonna di sconsiderati che sono intenzionati a
raggiungere
l'Irlanda in scooter, visto che come al solito lui ha organizzato
tutto:
le tappe del viaggio, i biglietti per i traghetti, i biglietti per il
Jamboree
etc. Tu devi solo preparare la tua Lambretta e partire.
Il viaggio per arrivare in Irlanda fila via liscio, tutto a posto e nessun problema meccanico, eccetto la macchina al nostro seguito che in Francia rimane senza frizione. Arriviamo a Cherbourg in Normandia per imbarcarci sul traghetto; la Manica è tranquilla, il che ci permette pure di dormire attraversandola. In Francia si stanno svolgendo i Compionati Mondiali di calcio e respiriamo l'atmosfera di un appuntamento così importante. Una volta arrivati a Rosslare guidiamo i rimanenti 300 km. che ci mancano per raggiungere Millstreet in un freddo al quale non siamo abituati nel mese di Giugno, non lo sento, i miei pensieri vanno ai romanzi di Mr. Tolkien riempendomi di pathos mistico. Assieme a noi arriva un pò di sole: i locali ci dicono che pioveva da un mese e mezzo ininterrottamente. Il Jamboree è molto divertente e partecipiamo a diverse iniziative. Nel calcio a cinque sbaglio un rigore contro gli irlandesi e la partita finisce 2 a 1 per loro, che alla fine vinceranno il torneo. Il viaggio di ritorno è caratterizzato dalla pioggia; da Millstreet a Rosslare dove ci imbarchiamo per il Galles, che pure attraversiamo sotto il diluvio, visto che per il ritorno si è deciso di passare attraverso l'Inghilterra e visitare il museo di Nigel Cox, impressionante; non va meglio in Francia. Quando invece attraversiamo le Alpi e scendiamo verso Torino passiamo nel giro di 50 km. dai 22° circa ai quali siamo abituati ai 35° della grande calura che si è stabilizzata sull'Italia e siamo costretti a spogliarci di abiti pesanti e giacche da pioggia per non soffocare. Il caldo è così terribile che ho l'impressione che la Lambretta debba scoppiare da un momento all'altro, ma lei non mi tradisce come sempre e finalmente arrivo a casa distrutto dopo 4.500 km. su di essa. Il giorno dopo ripartirei di nuovo! |